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Ricorrenze - Halloween / Ultimi articoli

Halloween fai da te: Zucca per il dolcetto scherzetto

Quando mi sono trasferita in Italia, Halloween era praticamente sconosciuto persino in una grande città come Milano. Le vere zucche arancioni da svuotare e decorare erano praticamente impossibili da trovare tranne che in costosissimi negozi e gli accessori di Halloween non si trovavano proprio da nessuna parte. Quest’anno mi sono stupita di constatare quanto Halloween sia diventato famoso! Ho persino potuto comprare una zucca al mercato per 2 euro:). Qualche giorno fa, passeggiando, i miei bambini hanno visto in una vetrina una zucca di plastica che i bambini americani usano quando vanno a fare “giochetto scherzetto” la sera di Halloween e hanno urlato: “proprio come nei film!”. Allora ho deciso che dovevamo importare la tradizione del “giochetto scherzetto”. Ecco un bel modo di riutilizzare contenitori di plastica per trasformarli in ZUCCHE PER IL DOLCETTO SCHERZETTO! Vogliamo riempire le nostre zucche di caramelle e portarle a scuola per condividerle con gli amici il giorno di Halloween.

Hai bisogno di:
Coppette di plastica (nostra era del gelato!)
Carta velina arancione
Colla Decoupage
Gomma crepla nera
Nastro verde da fioristi

Cominciamo:
Fase 1: Segui il protocollo spiegato qui per coprire la coppetta con la carta velina arancione.

Fase 2: Coprite il manico con il nastro verde.

Fase 3: Tagliate occhi, naso e boca di gomma crepla nera e incollate alla zucca.

Fill candy and enjoy!

HAPPY HALLOWEEN
Alison

About Author

Texana di nascita, vive in Italia con marito e i suoi due bellissimi bimbi. Biochimica, PhD in Microbiologia e lunga esperienza di ricerca, è un’amante (quasi addicted) del craft: ama inventare e cimentarsi in progetti che cura alla perfezione, for big and small kids. Ama tutti i ciappini dell’hobbistica creativa, in cui ci si perde completamente. Non lasciatela a Michael’s (famosissimo mega craft store in USA)… la potreste ritrovare l’anno successivo ancora li’, a studiacchiare tutti i prodotti.

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