Se fino a qualche anno fa si esprimevano giudizi negativi sull’apprendimento di una seconda lingua per i più piccoli, pensando che questo potesse in qualche modo confonderli, attenti ed approfonditi studi svolti negli ultimi anni hanno svelato e confermato la grande opportunità che il bilinguismo rappresenta per i bambini fin dai primi anni di età.
Gli effetti del bilinguismo sono, inoltre, molto vantaggiosi per lo sviluppo cognitivo del bambino: padroneggiare una seconda lingua come la propria, infatti, rende i bambini maggiormente capaci di utilizzare varie strategie di apprendimento, in quanto posseggono una maggior ricchezza del vocabolario, nonché maggiori competenze dal punto di vista socio-emozionale.
Per l’apprendimento di una seconda lingua non c’è un’età specifica, è importante però che il bambino vi si approcci fin dai primi anni di età, per riuscire ad averne un padroneggiamento pari a quello della propria madrelingua.
Al giorno d’oggi, vivendo in un Paese sempre più globalizzato, è necessario conoscere più di una lingua per riuscire nel mondo del lavoro e delle relazioni interculturali. Sebbene sempre più persone si dirigano verso studi di lingue orientali o arabe, l’inglese rappresenta ancora la lingua principale per comunicare nel mondo. Ma il livello di conoscenza deve essere, ovviamente, pari alla lingua madre. Scegliere una scuola dell’infanzia bilingue oppure una scuola primaria bilingue, quindi, vuol dire investire sul futuro dei propri figli.
L’apprendimento di una seconda lingua deve avvenire in modo del tutto spontaneo, per questo motivo prima si metterà il bambino in contatto con essa, tanto prima imparerà a sentirla ed utilizzarla come la propria. Il piano formativo e curriculare delle scuole italiane, purtroppo, non è strutturato per uno studio approfondito della lingua: il sistema scolastico italiano, infatti, prevede soltanto tre o quattro ore settimanali dedicate allo studio della lingua inglese, che non sono ovviamente sufficienti per riuscire in un pieno padroneggiamento. Ecco perché, al fine di soddisfare questa sempre più crescente esigenza, è nata la scuola bilingue: a differenza della scuola internazionale, sviluppa il proprio piano curriculare in due lingue parallelamente, generalmente italiano ed inglese. Ciò vuol dire che lo studio delle materie avviene in entrambe le lingue in questione, così da consentirne un utilizzo simultaneo.
La scuola primaria bilingue ha lo scopo di favorire l’acquisizione degli apprendimenti di base e di offrire ai bambini l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, etiche e religiose, acquisendo i saperi irrinunciabili. Al fine di un utilizzo fluido e corretto della seconda lingua e di un pieno sviluppo cognitivo, come detto precedentemente, è importante che lo studente vi si approcci fin dai primi anni di scuola. Per far sì che tutto questo sia possibile, però, è necessario che il corpo dei docenti sia altamente qualificato e indispensabilmente madrelingua. Prima di scegliere la scuola primaria bilingue per i propri figli è consigliabile valutare questi aspetti fondamentali.
La St. Philip School di Roma è una scuola primaria bilingue ed anche scuola dell’infanzia bilingue (per saperne di più clicca qui per l’infanzia e qui per la primaria). Rispetto ad altri istituti, si distingue per la particolarità del metodo pratico d’insegnamento adottato: “la scuola del saper fare”, sia in lingua italiana sia in lingua inglese. Coniugando le attività teoriche con le attività pratiche in due lingue parallelamente, tale metodo di insegnamento mira a favorire l’assimilazione spontanea della lingua inglese. La scuola, inoltre, è sensibile alla formazione dei propri docenti, madrelingua italiani e madrelingua inglesi, avvalendosi della collaborazione con Istituti di Ricerca pedagogica e didattica.
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Giada
Febbraio 16, 2018 at 8:32 pmCondivido in pieno